TSM, aperta la caccia al capro espiatorio
L’iniziativa della ProLoco Terminillo di promuovere azioni legali collettive contro “non ben identificati soggetti e associazioni ambientaliste sedicenti tali”, accusate di aver danneggiato irrimediabilmente l’opera di sviluppo del tessuto economico e sociale del Monte Terminillo, si configura come un estremo tentativo di dare una risposta alla comprensibile e crescente frustrazione degli operatori del Terminillo che hanno assistito impotenti alla progressiva dissoluzione della stazione sciistica. Un tentativo di costruire un alibi da poter usare in piazza con chi torna nel comprensorio per le feste e che si interroga sui tanti proclami di vittoria del passato, che si son persi nel vento.
La ProLoco del Terminillo pare determinata ad “individuare qualsiasi azione necessaria, a contrastare chi si oppone al progetto di rilancio TSM2, non escludendo in ultima istanza, anche le vie legali”. Il Cartello delle Associazioni NOTSM è al fianco della ProLoco Terminillo per individuare le reali cause di un degrado che dura ormai da decine d’anni, perseguendo il ripristino della legalità in una vicenda che presenta molti aspetti ancora da chiarire e su cui è necessario fare luce.
Il TSM si è incagliato su aspetti tecnici che le Associazioni NOTSM hanno solo evidenziato nelle sedi preposte, nei modi e nei termini consentiti dalla legge. Nel ricorso al TAR le Associazioni hanno chiesto una verifica riguardo la tutela ambientale che doveva essere garantita nei siti Natura 2000, su cui la Regione Lazio ha emesso un parere talmente discutibile che lo stesso Ministero per la Transizione Ecologica (MiTE) ha consigliato alla Regione di tornare sui suoi passi in autotutela. Riguardo gli Usi Civici, la superficialità dei proponenti ha fatto dimenticare le autorizzazioni fondamentali che sono alla base di qualsiasi progetto e che, se confermate, porterebbero il TSM all’anno zero, tutto da rifare. Si è arrivati al punto che anche la Regione, pur volendo, non può risolvere una grana di tale portata. Anche riguardo la ricerca di fondi da affiancare a quelli della Regione Lazio si scontra contro la dura realtà di un progetto insostenibile dal punto di vista economico.
Prendendo coscienza degli scogli su cui si è fermato il TSM, la ProLoco Terminillo avrà tutto il supporto delle Associazioni per porre le giuste domande a chi finora ha avuto il timone di un progetto, pensato per la riqualificazione del comprensorio del Terminillo, che, dopo aver attinto risorse da un contributo della Regione Lazio, si è perso in svariate versioni di progetti e consulenze, incagliandosi su problemi generati da questi stessi. In questo contesto Leonessa, con procedure ed effetti sul bilancio comunale ancora da verificare, non ha aspettato l’approvazione del TSM anticipando le spese per riqualificare gli impianti già esistenti di Campo Stella, mentre il Terminillo stava alla finestra.
Le Associazioni sono disponibili ad aiutare la ProLoco a correggere il tiro del dito che ha puntato su chi si oppone nella totale legalità, per dirigerlo verso chi cerca di nascondere un fallimento annunciato che sta ricadendo sul tessuto economico e sociale del Monte Terminillo.